Ospitati dai Padri Domenicani Irlandesi – fader Paul, priore della eccellente Basilica di San Clemente, grazie infinite – stasera vogliamo ringraziare Dio del dono della Fede e pregare insieme presso la tomba di San Cirillo. Nell’anno giubilare è ancora più significativo pregare per la pace nella martoriata Ucraina, come ci invita sempre di nuovo papa Francesco.
I dotti fratelli greci hanno iniziato il loro apostolato missionario tra i popoli slavi nella zona della penisola di Crimea, oggi al centro delle tensioni tra le nazioni fraterne. Qui hanno trovato i resti postumi di Papa San Clemente, pontefice del primo secolo della cristianità. Con questo dono preziosissimo e sacro sono partiti dall’odierna Ungheria, attraversando anche le parti di quello che oggi è la Slovenia, dalla regione del Prekmurje, verso le città antiche di Petovio, Emona ed Aquilea, per giungere a Roma.
Per merito delle sante reliquie sono statti accolti nella Città Eterna con grande gioia ed il Santo Padre Adriano II ha benedetto il loro slancio missionario, approvando i testi liturgici nella lingua slava ed al contempo consacrando i primi sacerdoti slavi.
In questi giorni la Repubblica di Slovenia festeggia la Festa Nazionale della Cultura. Saluto tutti voi qui presenti, carissimi fratelli e sorelle in Cristo, in modo particolare gli illustri ospiti: un cordiale saluto ai signori Vescovi qui presenti, il Vescovo di Novo mesto e Presidente della Conferenza Episcopale Slovena Mons. Andrej Saje che questa sera preside l’odierna solennità, saluto l’Arcivescovo Mons. Giuseppe Leanza, già nunzio apostolico nella Repubblica Ceca ed in Slovenia, come anche il Vescovo di Nitra Mons. Viliam Judàk.
La festa di oggi è organizzata dal Pontificio Collegio Sloveno in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica di Slovenia presso la Santa Sede. Rivolgo un saluto particolare alle loro eccellenze i signori ambasciatori qui presenti ed agli altri rappresentanti diplomatici presso la Santa Sede e presso la Repubblica Italiana.
Un saluto fraterno ai rettori dei collegi romani, ai sacerdoti, ai docenti delle università pontificie, agli officiali della Santa Sede ed ai membri dei vari dicasteri della Curia Romana, ai religiosi e alle religiose ed a tutti i cari fedeli qui presenti.
Siamo molto lieti di poter salutare tra di noi l’ottetto maschile sloveno In Spiritu dalla città di Vojnik, che arricchisce la nostra celebrazione liturgica.
Fratelli e sorelle, uniamo le nostre preghiere per l’intercessione dei santi fratelli Cirillo e Metodio, evangelizzatori dei popoli slavi e compatroni d’Europa.
Invito ora la Sua Eccellenza a introdurci in questa santa celebrazione eucaristica.
Al termine della celebrazione
Ringrazio sentitamente a nome personale e del Pontificio Collegio Sloveno l’ambasciatore S. E. Franc But, i membri dei collegi salvi (croato, ceco e slovacco), i signori vescovi, sacerdoti, diaconi, collaboratori liturgici dalla Comunità salesiana del beato Zeferino Namuncura, l’ottetto maschile In Spiritu e l’equipe che prepara il rinfresco nell’atrio della Basilica al termine della preghiera alla tomba di S. Cirillo.